Tuesday, January 11, 2011

I tanti volti di La Paz (6-8.8.2010)

Risalire lungo la cordigliera fino a Vallegrande è stato particolarmente estenuante, soprattutto per il freddo e le precarie condizioni di viaggio. Decido così di farmi coraggio ed imbarcarmi in un viaggio di quasi di ventiquattro ore in bus fino a La Paz, fermandomi a Cochabamba solo il tempo necessario a cambiare mezzo. Nella capitale, potrò riposare, permettendomi un albergo un po' più comodo, e naturalmente visitare la città.
La Paz
La Paz
Nella notte La Paz (3600m. slm) appare come un pittoresco presepe, tutta avvolta dalle colline che la circondano, in un brulicare di luci. Di giorno è un conglomerato di contraddizioni. Nella vasta area periferica, che si sviluppa senza discontinuità fino alla municipalità di El Alto, è una grande ed informe massa urbana, attraversata da un moderno, ma congestionatissimo, sistema stradale che si svolge lungo le alture. Qui, quartieri con pretenziosi palazzetti ricoperti di cristalli e ceramiche dai colori stridenti, piazze con avveniristiche statue del Che, sorgono accanto a scheletri di edifici mai completati, i più poveri di adobe, gli altri di cemento e mattoni.
El Alto
El Alto
El Alto
Avvicinandosi alle colline che circondano il centro di La Paz, si riconoscono i quartieri illuminati dalle pittoresche luci della notte: una massa di casupole di mattoni forati e cemento, prive di fognature e servizi, costruite tra angustissimi passaggi, in precario equilibrio lungo terreni scoscesi. Niente di molto diverso dalle favelas di Rio, attraverso le quali bisogna aggirarsi con molta prudenza.
La Paz
Il centro della città storica, che si staglia di fronte al monte Illimani imbiancato di neve, offre, invece, una molteplicità di scenari. Qui, La Paz è tagliata in due, lungo la direzione nord-sud, dal canyon del Rio Choqueyapu, lungo il quale corre l'asse stradale principale, perennemente caotico, che nella parte centrale prende il nome di Avenida Mariscal Santa Cruz (El Prado). I quartieri orientali sono quelli dove si è sviluppato il centro amministrativo attorno a Plaza Murillo, chiusa su due lati dal palazzo del parlamento e dal complesso della cattedrale adiacente al palazzo presidenziale.
 
Palazzo Presidenziale
Cattedrale
Questo è segnato non solo dalla bandiera boliviana, ma anche da quelle delle principali nazioni che costituiscono lo stato multietnico secondo la nuova costituzione. Nella stessa piazza, si affaccia anche il settecentesco Palacio de los Condes de Arana, oggi sede del Museo Nacional, uno dei più ricchi musei d'arte del Cono Sud, che raccoglie testimonianze dell'arte andina boliviana, dal periodo coloniale ai giorni nostri.
Questa piazza è uno dei centri più vitali della città, soprattutto nei giorni di festa, quando diviene la meta del passeggio delle famiglie della capitale. É questa l'occasione per vedere al meglio gli abiti tradizionali delle donne, con ampie gonne coloratissime, gli scialli fatti a mano e le tipiche bombette dai colori assortiti. Sono soprattutto scialli e cappelli gli elementi più pregiati dell'abbigliamento, che, in un caratteristico codice sociale, segnano la distinzione tra una ricca signora di città ed una più modesta donna di campagna o del popolo.

Palacio de los Condes de Arana
 


Sull'altro versante del canyon si trovano il tardo-cinquecentesco convento di San Francesco, poco distante dal Mercado Lanza, e l'antico convento San Pedro, vicinissimo al Mercado Negro, un mercato popolare, dove si incontrano le merci più insolite, e, lungo la calle Sagàrnaga, un intero settore dedicato alla medicina tradizionale e la brujeria, come al Mercado Campesino di Sucre.
Convento di S. Francesco
Mercado Lanza
Mercado de la Brujeria (Sagàrnaga)
 A sud è il grande parco Raùl Salmòn de la Barqa, il Central Park di La Paz, che si estende lungo tutto un settore del versante orientale del canyon del Choqueyapu, nelle cui adiacenze sono impianti sportivi ed un grande anfiteatro. Essendo stato realizzato lungo la costa scoscesa del canyon, il parco si sviluppa su più livelli, ed è stato recentemente rinnovato grazie ad un progetto finanziato dal governo venezuelano. Questo ne ha ridisegnato l'arredo, realizzando una rete di passerelle e scale che collegano i diversi settori, e che al termine portano al Mirador di Laikakota.
Parque Raùl Salmòn
 

Non si tratta di un semplice progetto di arredo urbano, ma anche di un forte simbolo politico. Il parco, infatti, rappresenta alle migliaia di cittadini che vi si recano quotidianamente un'immagine dell'alleanza bolivariana tra i governi di Morales e di Chavez, e presenta con grande impatto, i vantaggi della nuova stagione di politica internazionale promossa dal presidente.

 Al di sotto, lungo la vallata, è il quartiere moderno di La Paz, con i grattacieli dell'università, dei grandi alberghi, le principali ambasciate. Da lontano, però, non si colgono le peculiarità urbanistiche di quest'area. Le strade, infatti, che corrono lungo l'angusta vallata, sono rimaste strette, e, dal basso esaltano ancora di più la linea di queste architetture fuori misura. L'altro aspetto singolare dell'urbanistica di questo quartiere è dato dalla commistione tra le torri moderne e le assai più piccole case storiche, costruite secondo gli stili più svariati, dal coloniale al neoclassico.
 
Quando si risale la vallata sul versante occidentale, dal quartiere moderno, lo scenario gradualmente cambia. Le grandi torri, cedono sempre più il passo a casette basse e piccole ville con giardino. Si risale lungo un vecchio quartiere residenziale dalle strade ripide, fino a giungere in cima, al punto più magico della città, il colle di Monticulo, che nel suo silenzio offre una vista quasi come Roma dal Celio.
Monticulo