Tuesday, July 6, 2010

Patagonia selvaggia – Patagonia industriale = Wild Patagonia – Industrialized Patagonia




Chi immagina la Patagonia come terra selvaggia e desolata può rimanere soddisfatto visitando i territori che si stendono intorno al Rio Negro o la Peninsula Valdez. Scendendo, però, più a sud, la città di Puerto Madryn presenta una sorpresa. Il piccolo centro che trent'anni fa contava circa ventimila abitanti, è ora una città che è cresciuta più di quattro volte. Il viaggiatore attratto dalle bellezze naturali e dalle opportunità di visitare la vicina riserva naturale di Peninsula Valdez, si trova di fronte un centro industriale di primaria importanza, con una floridissima economia. L'attività principale è quella della produzione dell'alluminio in uno dei complessi industriali più importanti del paese (Aluar), ma non è l'unica del luogo. A questa si affiancano le attività portuali, che hanno subito uno sviluppo accellerato proprio in conseguenza dell'industria metallurgica. Seguono in ordine di importanza la pesca, l'edilizia, i servizi. Il turismo, malgrado il suo forte impatto sul territorio, con i grandi alberghi che hanno cambiato la fisionomia della linea costiera, ha una rilevanza minore nello sviluppo economico dell'area. L'impatto delle altre attività industriali, tuttavia, e assai più forte, anche se meno apparente a chi non visita la zona settentrionale della città e la sua area periferica. Dai fumi dell'industria metallurgica, agli ampi spazi adibiti a cave per l'estrazione di materiale per l'edilizia.
L'area a sud della città, invece comprende una vasta area ancora naturalisticamente intatta. La costa circondata da alte falesie mostra uno degli spettacoli più accattivanti. E' in quest'area, insieme a quella della costa della Peninsula Valdez, poco più a nord, che da giugno a settembre vengono a svernare e a dare alla luce le balene della specie franco australe (Eubalaena Australis), mentre la riserva di Punta Loma e Punta Ninfa ospitano colonie di lupi marini ed elefanti marini. Sulla terraferma, gli ampi spazi a brughiera, sono il regno dei guanacos, animali simili ai lama, ma di dimensioni minori, volpi, e pecore.

Puerto Piramides, unico centro abitato della riserva naturale della Peninsula Valdez, circa cento chilometri a nord di Puerto Madryn, offre uno scenario completamente differente. Il piccolo centro non conta più di mille abitanti, ed è interamente dedito alle attività di turismo naturalistico e pesca. Dal piccolo golfo, su cui si apre il villaggio, che conta solo tre strade in terra battuta, partono le barche che portano i turisti per l'avvistamento delle balene. Gli avvistamenti sono spettacolari. Le barche si avvicinano solo in prossimità degli animali, spegnendo i motori e restando in attesa (e nella speranza) che gli animali si avvicinino spontaneamente. Questo non accade sempre, però con una certa frequenza, al punto che difficilmente i turisti rimangono delusi. L'avvistamento, infatti, sfrutta la naturale curiosità di questi animali, attratti dalla presenza delle barche e dell'uomo. Il loro comportamento naturale straccia tutti i miti della letteratura, dal biblico mostro di Giona, a Moby Dick e Pinocchio. Le balene, e soprattutto quella franca australe, sono assolutamente innocue, non attaccano né l'uomo né altri animali, nutrendosi esclusivamente di plancton (krill). In realtà, se non fossero protette dalle leggi internazionali, questi enormi animali marini sarebbero una preda totalmente indifesa dell'industria baleniera. Qui sono tutti consapevoli della ricchezza che costituisce il territorio e la sua conservazione, e sono riusciti a sviluppare un'economia che integra protezione ambientale ed industria turistica. Dagli albergatori, alle guide, ai proprietari delle barche da pesca e da avvistamento, tutti sono sostenitori delle più restrittive leggi internazionali sulla protezione della fauna marina, e consapevoli che l'ambiente è ricchezza.